Caso Britel : I fatti dell’amministrazione Obama, il governo italiano, la tortura e la giustizia in Marocco

NEW YORK – L’ ACLU rende noto che l’amministrazione Obama si oppone alla decisione della Corte sul processo intentato contro la Jeppesen da 5 vittime di extraordinary rendition, avallando di fatto l’impunità per coloro che decisero ed applicarono i programmi di consegna straordinaria e di tortura.

Ben Wizner, avvocato del National Security Project di ACLU, spiega :
Il programma di consegna della CIA e di tortura non è un ‘segreto di stato’, è uno scandalo internazionale. Se l’amministrazione Obama segue la sua strada, nessuna vittima di tortura avrà mai  il suo giorno in tribunale, e le amministrrazioni future saranno libere di perseguire politiche di tortura, senza alcun timore di responsabilità. 

L’American Civil Liberties Union non demorde e sul suo sito compiano tutte le informazioni sulle azioni promosse e sostenute, documenti ufficiali ottenuti in questa dura battaglia per il diritto ed il ripristino della legalità, testimonianze. (il comunicato del 12.06 sulla richiesta di riesame avanzata dal Dipartimento di giustizia americano, in inglese : qui, in italiano : qui).

WASHINGTON – Obama incontra Berlusconi che offre la sua disponibilità ad “accogliere” tre detenuti rilasciati da Guantanamo. Prevale, come sempre, la ragione del più forte:

– l’associazione inglese REPRIEVE, esattamente un anno fa, rivolse lo stesso ed argomentato invito, attraverso il rapporto The forgotten italian residents in Guantanamo Bay su sei tunisini, già residenti in Italia (in italiano :  qui). Tale rapporto passò, e non è una novità, sotto silenzio, però se la richiesta arriva dal Presidente Usa… si può fare, tanto più che esiste la concreta possibilità che gli ospiti non graditi vengano detenuti anche in Italia,

– il cittadino italiano Abou Elkassim Britel, vittima di renditon CIA, di tortura, ingiustamente detenuto, è abbandonato al suo (?) destino dalle autorità italiane, da quelle statunitensi (che come abbiamo appena visto sopra gli negano il diritto al riconoscimento di quanto subito, grazie alle loro pratiche illegali) in una ridente galera marocchina. Difficile dimenticare la complicità attiva di entrambi gli stati con i noti torturatori marocchini.

MAROCCO – La tortura continua ad essere pratica quotidiana, l’iniqua amministrazione della giustizia anche:
Nuovo regno, nuova era. Parole ben cucinate nelle arcane del Potere e che suonano come degli slogan. L’effetto annuncio è passato, si ritorna ai vecchi metodi. “Ammanettato, gli occhi bendati, sono stato torturato per due mesi senza tregua, un periodo durante il quale sono stato sottoposto a diverse sedute di tortura, senza aver diritto di chiamare un avvocato, e nemmeno di avvisare la famiglia…”.

inizia così l’articolo di Le Journal Hebdomadaire, Le reotur de la torture, maggio 2009 (in francese : qui, in italiano : qui).

Che dire del Rapporto del Ministero di Giustizia, che doveva restare segreto?
vedi Le Reporter : Justice : Le rapport accablant qui ne devait pas filtrer, maggio 2009  (in francese : qui)

Ed ancora dalla lucida analisi di Khalid Jamai, su Le Journal Hebdomadaire, Blanchiment de la torture, maggio 2009 (in francese : qui, in italiano : qui), un breve estratto:

… Dopo lo scandalo dei processi seguiti ai terribili attentati di Casablanca, il re aveva riconosciuto che si era andati oltre. Ma né il governo né il ministero della Giustizia hanno fatto il necessario e non hanno affrontato la revisione delle centinaia di processi che hanno avuto luogo, se non con delle rare eccezioni.

Qualche giorno fa un detenuto islamico è morto nel carcere di Salé, era anziano, malato, pare tubercolosi (!!!!), di certo non curato a dovere, e su queste vittime è il silenzio …

Intanto, in una cella della prigione di Oukasha, Kassim Britel continua ad essere privato ora dopo ora della sua vita e la costante preoccupazione per la sua sopravvivenza è più che legittima.

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